Che cosa vuol dire essere genitori sportivi

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(Photo credits Federico Vagliati)

L’immagine che accomuna quasi tutti i genitori sportivi è questa: tu stai tagliando il traguardo con i tuoi figli, che corrono accanto a te tenendoti per mano, oppure sulle tue spalle, se sono più piccoli.

Quando ami tanto qualcuno, vuoi condividere con lui i tuoi momenti più belli! È come se le emozioni si amplificassero, quando le condividi! Non è così anche per te?

Massimo e Chiara all’arrivo del Triathlon di Sirmione

Quando la tua famiglia viene a vedere la tua gara, tutta la giornata è diversa: la ricerca del risultato passa in secondo piano e, anche mentre gareggi, una parte della tua mente (e soprattutto del tuo cuore) è sempre rivolta a loro, che sono laggiù, chissà dove nascosti nella folla…

Negli ultimi metri, quando vedi avvicinarsi il traguardo, il tuo sguardo scandaglia i volti degli spettatori: ti dimentichi del cronometro, ma aspetti solo il momento in cui i vostri sguardi si incroceranno e le loro mani si allungheranno per stringere le tue.

Credo che l’avrai provato anche tu: in quel momento la gioia di scoppia nel cuore, e dedichi tutta la fatica e la sofferenza ai tuoi amori!

Ho parlato spesso con amici genitori sportivi e nelle parole di ognuno di loro ho ritrovato queste stesse emozioni.

Michele, raccontando l’arrivo della sua prima gara, ricorda che “mancavano pochi metri all’arrivo quando da dietro le transenne, in mezzo a tutto il pubblico sento gridare il mio nome, mi volto e vedo il mio piccolo David che grida: Forza papà che ce l’hai fatta!”.

Matteo ha una bimba di pochi mesi, ma ha già vissuto queste emozioni e già sogna quando lei sarà più grande: “che grande emozione cercare la mia piccola Martina tra gli spettatori! Non vedo l’ora che cresca per potere correre verso il traguardo insieme a lei!”.

Marco ha corso una breve non competitiva insieme ai suoi figli e ha provato una sensazione diversa rispetto alle gare agonistiche: “correndo insieme a loro, tutto è sparito per me, soffocato dalla gioia di condividere con loro l’arrivo fino alla fine!” .

Anche Salvatore ha condiviso con i suoi figli il vero spirito sportivo: “le emozioni decuplicano quando percorri gli ultimi metri, non per la linea del traguardo, ma perché lui ti aspetta con fierezza per abbracciarti, non pensando assolutamente se sarai primo o ultimo”.

 

Essere genitori sportivi non è facile!

Prima di diventare genitore, sei padrone del tuo tempo: sei tu che decidi cosa fare nel tuo tempo libero.

Quando diventi papà o mamma, cambia tutto; ma se ancora non sei genitore, non ti spaventare: questo non significa la tua rovina! Significa che le tue priorità cambiano: sarai sempre tu a decidere a cosa dedicare il tuo tempo, ma ora avrai una nuova persona, molto importante, a cui vorrai dedicare il tuo tempo.

Marco corre accanto a suo figlio

Si dice spesso che il tempo sia il bene più prezioso: non si può comprare, e spesso è occupato da attività come il lavoro che, quando siamo fortunati, ci piacciono, ma di cui non possiamo disporre liberamente.

Quando sei genitore, una grande parte del tuo tempo la vorrai dedicare ad accudire e ad educare i tuoi figli. E la nostra passione per lo sport? E gli allenamenti?

Ecco, è questa la cosa più difficile di essere un genitore sportivo: imparare a rinunciare a qualcosa per far andare d’accordo gli allenamenti e la famiglia.

Devo scegliere cosa sacrificare del mio essere mamma, a cosa rinunciare” dice Giovanna.

Anche Matteo ha dovuto scegliere: “per far coincidere gli allenamenti con le esigenze di una bimba piccola, ho preferito escludere sessioni di nuoto e uscite lunghe”.

Marco ha scelto di rinunciare al sonno: “per non essere assente in famiglia, mi alleno la mattina molto presto”.

Salvatore ricorda che, anche nelle difficoltà dei tanti impegni, è di grande aiuto sentirsi parte di una famiglia sportiva : “i compiti dei ragazzi, la casa da mettere a posto, cucinare… è difficile, ma sinceramente siamo fortunati: la nostra società è ineguagliabile, le persone che la compongono sono eccezionali”.

Le rinunce: è questa la parola chiave per noi genitori sportivi, la soluzione per riuscire a mantenere l’equilibrio tra l’amore per la famiglia e la possibilità di fare sport.

La più grande lezione che ho imparato diventando papà è che non sono più io il centro del mondo, che non posso più essere egoista: devo essere capace di accontentarmi di un po’ meno, per un bene più grande.

 

Ma perché lo facciamo? Perché affrontiamo queste difficoltà?

Quando ami lo sport, ti impegni ad allenarti sempre, anche se è faticoso, anche se sembra darti solo sofferenza.

Quando fai sport da genitore, la tua sfida è ancora più grande, per le difficoltà di conciliare sport e famiglia.

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Gabriele all’arrivo del suo primo triathlon

Faticando tanto per trovare il tempo e le energie per allenarmi nonostante gli impegni quotidiani, mi sono spesso chiesto: “ma che cosa mi spinge a farlo?”.

Parlando con molti amici genitori sportivi, ho ritrovato nei loro racconti la risposta che è dentro ognuno di noi.

Giovanna trova la forza di allenarsi perché vuole “dimostrare coi gesti che si possono superare i propri limiti”.

Michele vuole “dare il buon esempio, per far capire l’importanza degli allenamenti che ci temprano nel fisico e nella mente”.

Matteo spera di riuscire a “trasmetterle la mia voglia di fare sport, a prescindere dal risultato”.

Marco ogni giorno cerca di “comunicare con l’esempio la vera natura dello sport, che è tentare di superarsi ma allo stesso tempo incoraggiandosi a vicenda”.

Quali sono gli aspetti in comune nei racconti di questi genitori?

 

Vogliamo essere un esempio per i nostri figli

Quando sei un genitore, la tua motivazione a fare sport cresce ancora di più, perché ora hai una missione ancora più alta: quella di essere un esempio, di educare i tuoi figli con i tuoi gesti, e non solo con le parole.

La gioia di Salvatore con i suoi ragazzi

Che cosa ci ha insegnato lo sport? I valori dell’impegno per migliorare innanzitutto noi stessi, la solidarietà e il rispetto, il desiderio di stare bene con sé e con gli altri…

Questi sono i valori che vogliamo donare ai nostri figli. E non c’è modo migliore di farlo se non mostrarli a loro con i nostri gesti quotidiani.

Salvatore ci regala questo episodio emozionante di amicizia, un valore tanto concreto e di grande insegnamento per i suoi figli che lo aspettavano al traguardo: “In una gara di duathlon un amico soffriva e arrancava e io, quando l’ho raggiunto, gli ho detto di non preoccuparsi e, per sostenerlo, ho corso accanto a lui e siamo arrivati insieme al traguardo. Questo poi l’ho spiegato ad i miei figli: aiutarsi e supportarsi è come tagliare il traguardo due volte! Che emozione dopo il traguardo, quando ci siamo abbracciati per la gioia, e la classifica è diventata marginale…”

Non pensi anche tu che il modo migliore per insegnare ai nostri figli i valori in cui crediamo sia, semplicemente,  quello di viverli e mostrarli con i nostri gesti?

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