Giovanna Rossi è una triatleta come noi… ma anche un po’ speciale.
Come molti di noi, ha scoperto il triathlon da poco, senza aver praticato uno sport a livello agonistico prima d’ora; e, come tutti noi, trova il tempo di allenarsi tra gli impegni della famiglia e del lavoro.
Ma Giovanna è anche una persona speciale, perché riesce a fare tutto questo nonostante una importante invalidità, che potrebbe essere la scusa perfetta per arrendersi e rinunciare.
La sua esperienza è la testimonianza di un messaggio profondo e potentissimo, “dedicato a tutti quelli che pensano di non farcela”, che Giovanna quotidianamente racconta dalle pagine del suo blog 46percento.it.
L’impegno di Giovanna è stato premiato quest’anno con la nomination al Gala del Triathlon 2016 come Personaggio Femminile dell’Anno.
Ascoltiamo direttamente dalle sue parole qual è l’essenza della sua esperienza e come può essere di ispirazione e motivazione per tutti.
Ciao Giovanna, raccontaci la tua storia!
Alcuni anni fa, ho subìto un intervento chirurgico impegnativo, di quelli che segnano un prima e un dopo nella tua vita: sono rimasta a letto per giorni, e dopo ho dovuto ricominciare a camminare, a vestirmi da sola, a tornare a prendermi cura dei miei figli.
Ho vissuto i mesi successivi come una continua sfida tra la tentazione di arrendermi, e la volontà di tenere accesi i miei sogni.
La vita ci può mettere davanti a degli ostacoli: noi possiamo farli diventare dei muri invalicabili, oppure dei trampolini di lancio.
Noi possiamo scegliere di non arrenderci.
Come è nata la tua passione per lo sport?
Nel 2014 ho accompagnato il mio compagno ad una gara di triathlon (l’Elbaman) e io, quasi per caso, mi sono ritrovata ad aiutare in zona cambio un triatleta disabile.
Sono passata da spettatrice a protagonista , ed è scattato il colpo di fulmine: è nata in me l’idea di una sfida, e la fiducia nelle mie possibilità di realizzare un sogno apparentemente impossibile.
Che cosa ti sta insegnando la tua nuova vita sportiva?
Ho sperimentato sulla mia pelle che è proprio vero: chiunque può diventare un atleta.
A chi pensa di non potercela fare, rispondo con la mia esperienza: tutti possono fare sport, anche partendo da zero, se ci credi veramente e ti impegni.
Da quando faccio sport ho scoperto una trasformazione ti cambia la vita: allenarsi davvero ti fa salire ad un livello superiore, nella fatica ma anche nella soddisfazione.
Che cosa ti sta regalando la tua avventura sportiva?
Pur essendo consapevole che i nostri limiti fisici e di età non ci permetteranno mai di raggiungere importanti risultati sportivi, anche noi possiamo ricevere ogni giorno un premio.
Se ti impegni veramente, e metti da parte tutte le scuse, riceverai in cambio una grandissima ricompensa: i continui miglioramenti saranno la prova che anche tu puoi fare qualcosa che fino a prima non pensavi possibile.
Che cosa rappresenta per te questa nomination a Personaggio Femminile dell’Anno al Gala del Triathlon 2016?
Poter essere presente da protagonista ad una serata che celebra grandi campioni e grandi eventi sportivi è sicuramente il coronamento di un sogno bellissimo!
Partecipare alle selezioni per me è già un traguardo inaspettato, se dovessi risultare tra i personaggi selezionati lo riterrò motivo di ulteriore orgoglio ma anche di responsabilità per i nuovi progetti del 2016 e per tutte le persone che seguono 46percento!
“…i nuovi progetti del 2016”? Ci racconti di che cosa si tratta?