Non potevo sognare un finale migliore di questo per la mia prima stagione da triatleta!

Sabato 4 e Domenica 5 Ottobre ho partecipato a Riccione alle gare del Campionato Italiano Assoluto di Triathlon Sprint e di Crono a Squadre.

Non sono state due semplici gare, ma un vero e proprio Festival del Triathlon, con oltre 2.700 atleti che in due giorni hanno gareggiato in quattro diverse prove: sprint individuale, staffetta 2+2, crono a squadre e paratriahlon.

Anche per noi della Pro Patria è stato un grande evento: abbiamo partecipato in oltre 120 persone, tra atleti ed accompagnatori, alla più grande trasferta della stagione.

Riccione è stata una location perfetta per un evento di queste dimensioni: gli spazi giusti ci hanno permesso godere appieno della gioia di praticare insieme il nostro sport.

 

Una grande famiglia

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Gaia Peron al traguardo

Vivere due giorni completamente immerso nel mondo del triathlon mi ha fatto capire che, nonostante la definizione di “sport individuale”, tutti quelli che lo praticano sono fratelli e sorelle di una grande famiglia, che condivide valori e passione.

Ho visto sinceri sentimenti di solidarietà e di empatia (oltre alla naturale sana competizione) non solo tra gli atleti Age Group, ma anche tra gli Elite.

 

Il pubblico

L’aspetto forse più emozionante e coinvolgente di questo weekend è stato il pubblico: numerosissimo, molto partecipe, ci sono stati così vicini in ogni momento della gara con applausi e urla, anche da supporter di altre squadre.

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Tanto pubblico sul percorso

Ringrazio con tutto il cuore le amiche della Pro Patria che sono rimaste sul percorso di gara per moltissime ore ad incitarci e fotografarci tutti!

Sentirsi chiamare per nome ad ogni passaggio è la migliore carica un atleta possa desiderare! Dal primo al’ultimo atleta ci siamo sentiti protagonisti e molto amati.

Un episodio può farti capire cosa si prova: l’ultima atleta uscita in bici dalla zona cambio è stata accolta con una ovazione di incoraggiamento dal pubblico, e lei si è talmente emozionata che ha iniziato a piangere e singhiozzare così forte che ha dovuto quasi fermarsi in bici per asciugarsi le lacrime

 

La gara, vista da fuori

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Per una volta anch’io nel pubblico

Il programma delle due giornate prevedeva gare dalle 9 alle 17, e questo mi ha permesso, insieme ai compagni di squadra, di assistere alle gare degli atleti Elite e alle batterie femminili, prima che arrivasse il nostro turno: la mia batteria è partita alle 15.30 al sabato e la mia squadra nella Crono alle 13 la domenica.

È stato molto coinvolgente vedere centinaia di altri atleti sfidarsi sullo stesso percorso che avrei affrontato di lì a poco, e vivere per una volta la gara anche come spettatore. Ho rivisto in loro la fatica, la determinazione e la gioia che conosco bene.

 

Il percorso

Il percorso di gara era lo stesso per le due gare, Sprint e Crono: partenza dalla spiaggia e un giro rettangolare in mare per la frazione di nuoto, un percorso cittadino piatto di due giri da 10 km per la frazione di ciclismo, e un multilap a bastone con giro di boa per la corsa.

Il percorso podistico avrebbe dovuto essere segnalato meglio, indicando con più chiarezza il numero di giri da compiere prima di uscire e dirigersi al traguardo. Con i compagni di squadra ci siamo a lungo confrontati, consultando le mappe e il regolamento, per essere sicuri di non sbagliare: diversi atleti invece purtroppo hanno fatto un giro in più!

 

Zona cambio

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I miei compagni di squadra nell’affollata zona cambio

Oltre alle tante cose che mi sono piaciute c’è stato anche qualcosa di migliorabile, che comunque non ha rovinato la sensazione di aver partecipato a qualcosa di molto bello.

La zona cambio era molto lontana dall’uscita dall’acqua (550 metri); i corridoi tra le bici erano molto stretti, tanto che durante le fasi concitate delle transizioni c’è stato il rischio di inciampare in altri atleti e molti caschi e occhiali sono stati urtati e caduti dalle bici, finendo stati calciati e calpestati…

Credo comunque che per gli organizzatori sia stata una difficile sfida trovare uno spazio adatto ad ospitare quasi 1200 bici!

 

La gara Sprint

Ho gareggiato sabato nella gara Sprint, valevole per il Campionato Italiano Assoluto di Triathlon Sprint, e domenica alla gara Crono a Squadre.

Sabato il mare era un po’ mosso, con onde lunghe che si infrangevano sul fondale basso di Riccione, e con una forte corrente trasversale.

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L’uscita dal mare

Queste condizioni, insieme all’affollamento della partenza, ha reso il nuoto un po’ più difficile del solito. Ho comunque gestito bene la situazione respirando ogni due bracciate e controllando spesso la rotta.

La frazione di ciclismo era caratterizzata da 12 curve e rotonde per ciascuno dei due giri, quindi alternava tratti veloci sui rettilinei a continui rilanci.

Sapevo che avrei potuto pagare nella corsa questo forte impegno muscolare, ma anche in questo caso sono stato capace di gestirmi al meglio, trovando il giusto equilibrio tra lo sforzo per restare in gruppo e la necessità di risparmiare le forze per non arrivare alla corsa con le gambe stanchissime.

Il primo chilometro di corsa mi fa confermato che ce l’avevo fatta: le gambe erano ancora abbastanza sciolte e sono riuscito a correre con una soddisfacente progressione fino a 4’20” al km.

I passaggi tra il pubblico e l’arrivo al traguardo sono stati ancora più emozionanti del solito: ho incrociato e salutato tanti amici lungo il percorso, sia tra il pubblico, sia tra gli altri atleti in gara.

 

La Crono a Squadre

Domenica ho partecipato per la prima volta ad una gara a cronometro a squadre. Funziona così: le squadre son composte da tre a cinque atleti, ogni squadra parte da sola ogni 30″, tutti i componenti della squadra devono uscire insieme dalle transizione e all’arrivo il tempo della squadra è preso su quello dell’ultimo componente che taglia il traguardo.

Nella pratica, si cerca di stare insieme, anche perché la scia in bici è consentita tra membri della squadra ma è vietata tra squadre diverse.

Prima della partenza, con i compagni di squadra Andrea Crippa e Christian Iannelli concordiamo la strategia. La squadra è ben assortita: Andrea ed io abbiamo prestazioni praticamente identiche, mentre Christian, grazie ad un passato da ciclista agonistico e anche ai vent’anni in meno, è più veloce.

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La partenza della Crono a Squadre

Alla partenza, insieme ad altre 300 squadre abbiamo aspettato il nostro turno sulla spiaggia, e ogni 30 secondi una squadra veniva chiamata ad entrare in griglia. Man mano che il tempo passava, l’emozione e la tensione saliva.

Non dimenticherò mai quello che ho provato quando è stato il nostro turno: affiancati con i compagni Andrea e Cristian abbiamo percorso lentamente lo stretto corridoio di transenne, tra due file di pubblico che sembrava creare un tunnel infinito che ci portava alla linea di partenza, a pochi passi dal mare.

In silenzio, con lo sguardo puntato sulle boe lontane, ad aspettare quei pochi ma lunghissimi secondi prima del via. Emozione pura.

Si parte, il mare è più tranquillo del giorno precedente, e non c’è confusione: Andrea ed io procediamo affiancati e, una volta usciti dall’acqua, raggiungiamo Christian arrivato prima di noi in zona cambio.

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Il rientro in zona cambio

Appena partiti in bici c’è un colpo di scena: il cambio della mia bici è bloccato sul rapporto agile scelto per la partenza. Scoprirò in seguito che il braccetto che regge il cambio si è piegato, forse per un colpo preso in zona cambio.

Avviso i compagni e rivediamo al volo la strategia: anziché alternarci in testa come concordato, Christian tirerà il primo giro e Andrea il secondo. Io sono limitato nei rilanci perché il rapporto agile mi obbliga a pedalare con una cadenza elevatissima (oltre 110 rotazioni al minuto, rispetto alle 80-90 normali).

Nonostante questo problema, recuperiamo diverse posizioni, e siamo superati solo da squadre evidentemente superiori con bici da cronometro.

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La corsa con la squadra

Arrivati alla seconda transizione, iniziamo la corsa con un buon passo, 4’20” fin da subito. Questo passo sembra inizialmente un po’ elevato: regoliamo il passo in un paio di occasioni ma poi miglioriamo e, con grande soddisfazione, corriamo l’ultimo chilometro all’ottimo passo di 4’08”, percorrendo il tappeto rosso tenendoci per mano e sollevando le braccia al cielo.

Abbiamo concluso questa seconda gara con un tempo praticamente identico al mio tempo dello Sprint di sabato (solo 11″ in meno), ma la mia percezione è stata molto diversa: la gara mi è sembrata più breve e più leggera. È proprio vero che la compagnia rende tutto più leggero!

 

Tante soddisfazioni

Sono particolarmente soddisfatto di questo weekend di gare, sia per aver vissuto una immersione totale nel mondo del triathlon, tra compagnia, gare viste e vissute in prima persona, ma anche perché ho avuto qualche conferma di essere diventato un po’ più esperto. Infatti ho saputo:

  1. adattare il mio nuoto alle condizioni di mare mosso e con forte corrente
  2. dosare le forze in bici per riuscire poi a correre bene
  3. adeguare al volo, insieme ai compagni di squadra, la strategia per affrontare il guasto al cambio della bici

 

Questi sono i tempi parziali e totali delle due gare:

Sprint
Nuoto: 17′ 19″
Trasizione 1: 03′ 34″
Ciclismo: 37′ 36″
Trasizione 2: 02′ 18″
Corsa: 23′ 09″
Totale: 1h 23′ 56″
Crono
Nuoto: 17′ 49″
Trasizione 1: 03′ 52″
Ciclismo: 37′ 57″
Trasizione 2: 01′ 59″
Corsa: 22′ 08″
Totale: 1h 23′ 45″

 

La classifica:

Sprint: 819° su 1100 | 149° su 192 categoria M1 | 30° su 57 atleti Pro Patria

Crono Squadre: 174° su 267  | 4° su 11 squadre Pro Patria

Tracciati GPS: Gara Sprint | Coppa Crono Squadre

 

L’ultima immagine di questo weekend meraviglioso la dedico alla grande famiglia della Pro Patria Milano Triathlon: grazie per avermi accolto con tanta amicizia! Non vedo l’ora che inizi la prossima stagione!

La grande famiglia della Pro Patria Milano Triathlon

La grande famiglia della Pro Patria Milano Triathlon

(photo credits: copertina e foto di gruppo: Maria Grazia Fasoli)

 

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