La mia prima esperienza sulla distanza del Triathlon Olimpico: nuove sfide, nuove emozioni e… tante soddisfazioni!

L’evento

Il Triathlon Internazionale di Bardolino è famoso perché “storico” (questa era la 31-esima edizione), e perché è partecipato da tantissimi atleti, quest’anno ben 1.427!

Con gli amici della Pro Patria

Fin dall’arrivo in macchina con il “Pres” Giampaolo ho iniziato a sentire che si tratta di un grande evento: segnaletica ovunque, zona cambio enorme, e poi sul lungo lago percorsi pedonali per il pubblico organizzati con ponticelli e transenne, tutto davvero ben fatto! Complimenti agli organizzatori!

La location poi è bellissima: il lungolago pedonale di Bardolino è elegante e il paesaggio incantevole!

I preparativi prima della partenza li ho vissuti con i compagni di squadra della Pro Patria: abbiamo sistemato le bici in zona cambio, abbiamo mangiato qualcosa (la gara partiva alle 12.30), e abbiamo indossato la muta per fare un po’ di riscaldamento in acqua.

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La zona cambio

Le previsioni meteo davano temporali, ma per fortuna c’è stato sole con aria tiepida.

Infine il pubblico, quello dei grandi eventi! C’erano tantissimi turisti tedeschi che hanno fatto di tutto per farci sentire speciali: tifo caloroso e grandi feste, sia sul lungolago, sia nel passaggio di corsa nel centro pedonale di Bardolino!

Insomma, tutto l’ambiente è stato coinvolgente e mi ha fatto vivere questa prima esperienza sulla distanza Olimpica in modo molto entusiasmante!

 

La gara

Pochi minuti prima delle 12.30 ci siamo posizionati vicino al molo dov’era posta la partenza e poi, una batteria dopo l’altra, siamo entrati in acqua per il via.

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La frazione di nuoto

L’acqua non era fredda ma è stato comunque consentito l’uso della muta. Il percorso del nuoto prevedeva un lungo tratto di andata e poi di ritorno per poi superare il promontorio su cui era posta la zona cambio, con arrivo dal lato opposto alla partenza.

Le boe erano abbastanza lontane e ho avuto un po’ di difficoltà a tenere bene la rotta, soprattutto fino alla prima boa: mi sono allargato troppo a destra e ho dovuto quindi correggere la direzione.

Probabilmente sono stato un po’ troppo spavaldo nel posizionarmi in partenza: nei primi minuti di nuoto molti nuotatori più veloci di me mi hanno superato in maniera a dir poco impetuosa… forse la prossima volta farò meglio a stare un po’ più defilato!

Dal giro di boa in poi tutto è andato molto meglio: ho trovato il mio ritmo regolare, anche la respirazione si è fatta più facile (ogni tre bracciate) e la frazione è volata via veloce e piacevole. All’uscita dall’acqua, degli addetti dell’organizzazione ci hanno aiutato ad uscire tirandoci (gentilmente) per le braccia.

In bici, un percorso che non lascia tregua

All’uscita dall’acqua stavo bene e non ero affannato: ma già pensavo a cosa mi avrebbe aspettato in bici!

La partenza della frazione di ciclismo

Un percorso che ho trovato molto vario, con continui cambi di direzione e di pendenza. L’altimetria non rende bene l’idea di un percorso che davvero non lasciava un attimo di respiro, tanto che dopo una decina di km – quindi a un quarto di percorso – ho pensato che non avrei potuto resistere così fino alla fine! Poi però sono riuscito a continuare a spingere, forse grazie a quel po’ di resilienza che lo sport di endurance mi ha insegnato! Onestamente non posso dire di aver potuto guardare il panorama, ma ho comunque intravisto la grande bellezza del paesaggio: vigne, campi e viste sul lago…

Il percorso è stato in continua salita, più o meno veloce, e solo alla fine, negli ultimi 5 km, si riscendeva a capofitto a Bardolino un una serie di veloci e difficili tornanti. A quel punto, poche complicate svolte in paese e riecco la zona cambio per l’ultima frazione, quella di corsa.

Una passerella sul lungolago

La frazione di corsa l’ho vissuta proprio così: più che una gara contro il tempo, è stata per me una sfilata avanti e indietro accanto alla riva del lago, davanti a tanti turisti e tifosi seduti ai tavolini dei bar o stesi sulla spiaggetta, tutti rivolti verso di noi per incitarci: una bellissima attenzione, non solo per i primi, i più forti, ma per tutti gli atleti!

Nella frazione di corsa

Nella frazione di corsa

Il sentiero pedonale del lungolago è un po’ stretto, e si sfioravano sempre gli atleti che correvano in direzione opposta. I tanti punti di ristoro con bottigliette d’acqua sono stati provvidenziali, perché a quel punto il caldo iniziava a farsi sentire.

L’arrivo infine è stato davvero emozionante: al secondo giro si scavalcava la zona cambio con un ponticello pedonale e si arrivava all’arco del traguardo sfilando tra il pubblico numeroso dietro le transenne. Nell’ultimo chilometro il tifo si è fatto ancora più forte, specialmente nel passaggio nella piazzetta pedonale del centro del paese!

 

La prestazione

Prima di questa gara, pensavo che la distanza Olimpica si affrontasse con un passo e una intensità minore rispetto agli Sprint, e invece… a tutta! Soprattutto nel ciclismo mi sono sentito coinvolto dal ritmo degli atleti intorno a me ed è stato impossibile risparmiarsi!

Nel nuoto ho tenuto un passo per me buono (circa 2’/100m) , praticamente lo stesso che tengo in piscina.

L'arrivo

L’arrivo

Ne ciclismo mi sono impegnato tantissimo ma, nonostante il mio impegno, la mia prestazione è stata ancora scarsina: 899-esimo su 1.133, perdendo 43 posizioni… Devo ancora crescere molto in bici!

Per fortuna nella corsa me la cavo un po’ meglio: pur correndo ad un passo molto lento (circa 5’/km) ho recuperato ben 74 posizioni. Di più non sono riuscito a fare perché ero ormai stanco, tanto che – devo confessarlo! – alcune volte mi sono sono concesso qualche secondo al riposo, camminando.

Un’ultima riflessione sulle transizioni: in T1 (nuoto-bici) tutto bene (ho guadagnato due posizioni), mentre in T2 (bici-corsa) ho impiegato troppo tempo e ho perso ben 16 posizioni! Credo per due motivi: ho indossato le calze (perché correre a piedi nudi nello scorso Sprint mi aveva provocato una vescica), e poi perché ho voluto staccare il GPS dalla bici e indossarlo nella corsa… Forse questi secondi (non so dire quanti… forse 30?) mi hanno fatto superare in zona cambio da tanti (troppi!) altri atleti.

Complessivamente però sono molto soddisfatto: non è adesso il momento di cercare la massima prestazione, sto ancora prendendo le misure di questo tipo di gare e con l’esperienza imparerò a gestire meglio le mie energie!

E tra due settimane si replica, a Sirmione! 🙂

 

Località: Bardolino (VR)
Distanza: Olimpico (nuoto 1.500 m, ciclismo 40 km ,corsa 10 km)
Tracciato GPS: ciclismo | corsa
Tempo: 02:46:40
Nuoto: 00:30:33 (pos. 846/1133)
Ciclismo: 01:19:26 (pos. 899/1133)
Corsa: 00:50:09  (pos. 651/1133)
Classifica: 185/273 (categoria M1); 830/1133 (assoluto)

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