“Che bel percorso! Impegnativo, ma meraviglioso!”

Questo è stato il commento che ho sentito dalla maggior parte dei triatleti, subito dopo aver tagliato il traguardo del Triathlon Olimpico Kuota TriO Peschiera di sabato 19 settembre 2015. E che anch’io ho immediatamente twittato ai followers del mio blog Dad2Tri.

Ho sempre preferito partecipare alle gare che proponevano una bella location, un percorso ciclistico in un unico giro attraverso la campagna, con una frazione di corsa che permette di scoprire la località che ospita la gara.

Da questo punto di vista, Peschiera del Garda è stata fantastica, e gli organizzatori di TriO Events si sono superati: i percorsi disegnati per questo olimpico sono stati una vera e propria festa per la vista!

Un percorso da sogno

Fin dall’accoglienza pre-gara, Peschiera ci ha conquistati con il fascino del suo centro storico, racchiuso tra alte e massicce mura e lambito dalle acque, incastonato proprio nel punto in cui il lago di Garda si incanala nel fiume Mincio. Irresistibile!

La mattina, al momento del ritiro pettorali e della preparazione della zona cambio, mille triatleti colorati hanno animato la zona di Porta Brescia, all’entrata del centro storico.

Proprio qui, sul Ponte di Porta Brescia, siamo usciti dall’acqua al termine della frazione di nuoto che, così come già fatto al Garmin TriO Sirmione, ci ha permesso di nuotare le ultime centinaia di metri sotto le mura di fortificazione: un passaggio estremamente suggestivo sia per noi atleti in acqua, sia per il pubblico che ci segue divertito dai ponti e dagli argini.

Il centro storico è stato il teatro anche della frazione di corsa: due giri che ci hanno fatto scoprire tanti aspetti diversi di Peschiera: non solo il centro storico, ma anche le mura (su cui abbiamo corso) e gli argini alberati del fiume Mincio.

Tri is a rollercoaster

Anche la frazione di ciclismo è stata all’altezza delle altre due: anzi, è stata da tutti giudicata davvero interessante dal punto di vista tecnico, oltre che piacevolissima per la vista.

Un giro unico che si è addentrato sulle colline moreniche e che ha costeggiato alcuni antichi borghi medioevali. Un percorso molto vario dal punto di vista paesaggistico, ma anche dal punto di vista altimetrico: 40 km in bici, zero metri pianeggianti!

L’avevo intuito studiando l’altimetria nei giorni precedenti la gara, e sulla strada ne ho avuto la conferma: la campagna nell’entroterra di Peschiera è tutta colline, un continuo alternarsi di salite e discese. Nessuna pendenza impegnativa (abbiamo percorso tutta la gara con la corona da 50), ma comunque un percorso impegnativo perché ti obbliga a cambiare continuamente il ritmo.

Al di là dell’aspetto atletico, ho amato davvero questo percorso: durante l’ora e un quarto di ciclismo, ho pensato spesso:

“Mi sento come sulle montagne russe: Tri is a rollercoaster!”

Questo percorso non è stato soltanto un sali-scendi della strada, ma anche un’altalena per i sensi, per il continuo alternarsi di colori e di odori: verde, azzurro, giallo… ulivi, vigne, profumo di campi, di uva, di erba tagliata. Verso la fine del giro, ho perfino sentito profumo di mosto: sarà stata la vendemmia, o era una allucinazione?

Sali-scendi, sali-scendi, accellera-rallenta, fatica-riposa… Al rientro in zona cambio speri che sia finita! E invece, le montagne russe continuano anche nella frazione di corsa.

Anche nell’ultima frazione, Peschiera ci regala un percorso eccezionalmente vario, che costeggia le mura, scorre sui sentieri lungo l’argine del fiume, ci tortura i muscoli con brevi ripidissime salite sugli argini, ci fa riprendere fiato in discesa passando dallo sterrato sull’asfalto… un tracciato che, per varietà di terreni, assomiglia ad un trail e che ti obbliga a cambiare continuamente ritmo.

Così alla fine, come spesso mi succede al termine delle gare più belle e impegnative, la vista del traguardo mi suscita sentimenti contrastanti: felice perché la fatica è finita, un po’ malinconico perchè “quando mi ricapita di gareggiare in un posto così bello?“… beh, l’anno prossimo, spero! 😉

 

 

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