Triathlon Medio di Mergozzo 2016

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Al Lago di Mergozzo, domenica 4 Settembre 2016, ho gareggiato nel mio secondo Triathlon Medio (1,9 km di nuoto, 90 km di ciclismo e 21 km di corsa), dopo l’esordio di Giugno a Rapperswil nel Ironman 70.3 Switzerland.

Dopo questa seconda esperienza… sono sempre più innamorato di questa distanza!

E sono sempre più convinto che queste sono “gare di testa“, prima ancora che di gambe.

La preparazione

Dopo aver preparato per 8 mesi, insieme al mio coach Gabriele, l’esordio sulla distanza 70.3, e dopo l’emozione del traguardo di Rapperswil, mi sono subito chiesto che cosa avrei fatto della seconda parte della stagione.

Una possibilità era lavorare per diventare più veloce sulla distanza Olimpica, ma – dato che la distanza media mi aveva già conquistato in Svizzera – ho preferito inserire in calendario una seconda gare sulla stessa distanza.

La scelta è caduta sul Triathlon Medio di Mergozzo, soprattutto per la bellezza della location, in Val d’Ossola, a ovest del Lago Maggiore: una zona che non conoscevo bene ma che prometteva (come poi ha mantenuto) bellissimi ambienti naturali, tra lago e boschi.

Lago di Mergozzo

Lago di Mergozzo

I mesi di Giugno, Luglio e Agosto non sono il periodo ideale per preparare lunghe distanze: d’accordo con il coach, abbiamo organizzato il programma soprattutto con l’obiettivo di mantenere il più possibile la forma raggiunta per l’obiettivo principale di Giugno.

Psicologicamente, ho vissuto l’attesa di Mergozzo in modo completamente diverso rispetto a Rapperswil: mentre il pensiero del Ironman è stato presente in ogni allenamento fino a Giugno, il percorso verso il bis di Mergozzo è stato molto più “spensierato“. Forse per le minori aspettative, forse per un po’ di consapevolezza di potercela fare (anche se una quota di incertezza penso ci sia sempre in un 70.3).

A completare la bellezza dell’evento, il weekend della gara si è trasformato, inaspettatamente e all’ultimo minuto, in una bella vacanzina con la famiglia: sabato picnic al lago di Monate con mia sorella Laura e la sua famiglia, poi traghetto sul lago Maggiore e soggiorno a Verbania; domenica mattina ci hanno raggiunti i miei genitori per assistere alla gara a Mergozzo. Insomma, sono stato attorniato da tutti i miei cari ed è stato bello condividere con loro la giornata della gara!

La mia famiglia

La mia famiglia

 

Il percorso

Il percorso gara del Medio di Mergozzo è caratterizzato da un percorso ciclistico sostanzialmente pianeggiante. Per questo è considerata una gara non particolarmente impegnativa (anche se si tratta sempre di un 70.3).

La frazione di nuoto, che si svolge nelle acque tiepide e trasparenti del Lago di Mergozzo, si svolge su due giri da circa 1000m l’uno, con uscita e tuffo all’australiana.

Il ciclismo prevede di ripetere due volte un segmento da 45 km di andata e ritorno sulla stessa strada, sostanzialmente piatta con leggerissimi saliscendi, che si inoltra da Mergozzo nella Valle d’Ossola. Ho apprezzato il percorso multilap perchè mi permette di imparare il percorso e avere dei riferimenti nei passaggi successivi.

Infine, la frazione di corsa si è svolta su 4 giri da 5 km (2,5 km andata e ritorno sulla stessa strada). Anche in questo caso, il multilap è stato di grande aiuto psicologicamente perchè mi permette di spezzare la fatica in frazioni di circa 25 minuti l’una.

 

La mia gara

Sono entusiasta di come sono riuscito a gestire la gara! E il risultato cronometrico (5 ore e 22 minuti) mi soddisfa completamente.

Infatti, sia in bici sia in corsa, il mio passo è stato regolare e soprattutto senza cali nel finale.

Durante tutta la gara, mi sono regolato soprattutto con la frequenza cardiaca: ancora una volta, la conoscenza delle proprie caratteristiche fisiche e del proprio potenziale è fondamentale per sapere a quale intensità mantenere il nostro sforzo.

Frazione di nuoto

Frazione di nuoto

La frazione di nuoto è partita con un po’ di agitazione: nei primi 500 metri ho forzato un po’ il ritmo per svincolarmi dalla confusione di 300 atleti (c’era partenza in batteria unica); dopo la prima boa, mi sono assestato su una velocità di crociera aerobica per conservare le forze.

All’uscita dal nuoto, lo speaker Daddo ha chiamato il mio nome (che bella sorpresa!) e ho incrociato mia madre lungo le transenne. Dopo una lunga transizione fino alla zona cambio, posizionata nella parte alta del paese, inizio la frazione di ciclismo.

Transizione Zona Cambio

Transizione Zona Cambio

Guardo con attenzione i dati del mio Garmin Edge, dove ho posizionato ben in evidenza la frequenza cardiaca, e all’inizio sono un po’ preoccupato: la frequenza cardiaca era un po’ più alta del previsto, e ho faticato a farla scendere, ma poi mi sono tranquillizzato.

Ad ogni giro di boa controllavo il tempo impegnato, e con soddisfazione ho visto che impiegavo sempre lo stesso tempo (42 minuti all’andata, 40 minuti al ritorno).

Durante le quasi tre ore di ciclismo, mi sono concentrato a gestire con regolarità l’alimentazione: una barretta e una borraccia all’ora, spezzettata in più momenti, come da programma…

Nonostante tutta l’attenzione, intorno al 60esimo km mi sono sentito poco lucido di testa. Riguardando i dati del Garmin, ho scoperto che proprio in quel momento la temperatura è passata bruscamente da 23°C a 29°C! Al momento però non me n’ero reso conto, e mi sono un po’ preoccupato: se non mi fossi ripreso, come avrei potuto affrontare la mezza maratona?

Poi ho avuto un’idea: ho preso un gel con caffeina e ho chiacchierato un po’ con un altro ciclista che ho affiancato, e questo mi ha fatto riprendere. Per fortuna!

E così, dopo 2 ore e 44 minuti, rientro in zona cambio (all’ingresso incrocio mio padre). Come sempre, l’inizio della corsa è il momento della verità: come stanno le gambe?

Frazione di ciclismo

Frazione di ciclismo

Grazie agli ottimi allenamenti combinati, che mi hanno fatto migliorare moltissimo quest’anno, anche stavolta non avverto nessun problema muscolare. Dalla zona cambio si scende sul lungo lago dove inizia una lunga serie di avanti e indietro, dalla bella piazzetta del centro storico, costeggiando quasi tutto il lago sulla sponda sud.

Dopo aver corso i primi 5 km ad un passo fin troppo veloce, anche frazione di corsa sono stato attento a non far salire la frequenza cardiaca fino alla frequenza di soglia anaerobica; nonostante questo, dato che faceva molto caldo (29°C) il passo che ne è risultato è stato più lento del solito.

Proprio per il rischio caldo, per non avere problemi di disidratazione, ho fatto regolarmente tutte le soste ai ristori per bere e per gli spugnaggi,

Il momento più duro è stato nel 3° giro, dal 12esimo al 16esimo km, perché ho sentito arrivare la fatica. Ma trovare Elena, o miei genitori, lungo il percorso ad ogni giro è stato come avere un appuntamento a cui presentarsi al meglio della forma!

Frazione di corsa

Frazione di corsa

Ho stretto i denti fino all’inizio del quarto e ultimo giro: a questo punto, la gara era in discesa, e la testa era già proiettata al traguardo: pochi metri prima della finish line, trovo tutta la mia famiglia ad aspettarmi, e dal pubblico si staccano mia madre e la mia bambina, ci prendiamo per mano e percorriamo felicissimi gli ultimi metri insieme!

Al traguardo con la mia famiglia

Al traguardo con la mia famiglia

Questa gara, la mia seconda volta sulla distanza del triathlon medio, è stata una grande soddisfazione soprattutto perchè mi ha dato la consapevolezza di essere oggi un po’ più esperto: la distanza del medio mi fa un po’ meno paura. Appuntamento ora all’anno prossimo per il prossimo Ironman 70.3.

 

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